03/12/2024: Innanzitutto è meglio prenotare. Diversi clienti si sono presentati (era un sabato ora di pranzo), ma non c'era posto.
Il locale stile baita di montagna è curioso, ti cala nell'atmosfera di ciò che starai per mangiare. Tavolo con griglie di cottura annesse (un po' di attenzione è necessaria, il tavolo non è molto grande), menu non chiarissimo (con dei distinguo fra weekend e resto della settimana, ad esempio), spazi piuttosto ridotti. Ma poi quando si comincia a mangiare (servizio velocissimo) passa tutto e si unisce un po' di divertimento al gusto di assaggiare tutto. Abbiamo preso sia la Raclette Nature con aggiunta di carne di manzo (sempre da cuocere) comprensiva di patate a parte - tante - e pane, che la Fondue Savoyarde (che comprende anche un piatto di insalata verde e pane).
Hanno portato anche affettati, cetriolini sottaceto. Infine anche una classica Tartiflette. Tutto gustoso, tempo che scorre ma non te ne accorgi. Unico neo il vino. Poca scelta, un normalissimo bianco Cotes de Gascogne (IGP, ma niente di eccezionale) pagato 27€ (bottiglia). Spesa totale attorno ai 100€ (poco più).
Ci tornerei volentieri.
08/11/2024: E' la nostra ultima sera a Parigi e, volendo chiudere in bellezza, abbiamo scelto questo ristorante per assaggiare qualcosa di tipico. Siamo in 3 e all'arrivo ci viene fornito il menù in italiano. Al momento delle ordinazioni il cameriere, presumo il gestore, prima ci fa capire, in modo piuttosto brusco, che dobbiamo necessariamente prendere 3 piatti principali laddove noi, in verità, vogliamo solo 2 pietanze e dividerle, poi fa finta di non comprendere cosa intendiamo mangiare. Sostiene, infatti, di parlare solo francese ed inglese e di non capire le pietanze che gli indichiamo nel menù, perché sono riportate in italiano. Alla fine comunque riusciamo ad ordinare ed i piatti che ci vengono serviti (insalata seguin con toast di formaggio di capra caldo e pancetta, raclette nature e pollo alla griglia) sono abbondanti e saporiti. Durante la cena sempre il solito cameriere e sempre con i soliti modi poco urbani, si avvicina al tavolo per riprenderci, perché utilizziamo il cucchiaino di legno per girare il formaggio nel pentolino quando, invece, a detta sua, bisogna lasciarlo fondere senza toccarlo. Per finire al momento di pagare il conto, con carta di credito, insiste per includere la mancia e si innervosisce poiché tardiamo a farlo. In conclusione la qualità dei piatti assaggiati è sicuramente buona ma il servizio è totalmente inadeguato, quindi, da rivedere.